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Giuncarico è una frazione del comune di Gavorrano (GR), situata all'estremità orientale del territorio comunale. Dista circa 15 km dal capoluogo comunale.
Il centro sorse in epoca altomedievale, quasi certamente nel corso dell'VIII secolo. Durante i secoli successivi venne controllato, prima dagli Aldobrandeschi e poi al ramo di Travale della famiglia Pannocchieschi.
Nel corso del Duecento il paese entrò sotto le influenze di Siena, pur entrando a far parte della Repubblica soltanto intorno alla metà del Quattrocento. Alla metà del secolo successivo Giuncarico venne inglobato nel Granducato di Toscana a seguito della definitiva caduta di Siena.

Centro Storico















Il Centro Storico a forma circolare è racchiudso da una cinta muraria medievale. Vi si accede da tre entrate principali, due delle quali ad arco, che ancora conservano il loro aspetto originale: la porta di Ponente e la porta di Levante, sormontata da un’ alta torre campanaria. Il nucleo più antico del paese risale probabilmente alle dominazioni longobarde. Dell’ antico castello sono conservate alcune strutture: il Cassero, che si trova proprio in Piazza della Pretura, e la base a scarpa poligonale.La Tomba Etrusca di Poggio Pelliccia ai piedi dell’ abitato di Giuncarico, nei pressi della stazione ferroviaria. E’ un grande tumulo appartenuto ad una famiglia aristocratica di Vetulonia ed usata tra il VII e il V a.C. : la zona in cui è stata scoperta la tomba è infatti considerata una zona perifirica del territorio controllato da Vetulonia. Non lontano è situata la necropoli di S. Germano composta di oltre venti tombe a tumulo, risalente al VI sec. a.C.I reperti archeologici che sono stati rinvenuti all’interno della tomba, possono essere ammirati all’interno del Museo etrusco di Vetulonia, recentemente inaugurato. Nei locali del museo è stata riservata una teca ed alcuni pannelli esplicativi al Tumulo di Poggio Pelliccia.Il castel di Pietra è documentato fino dal 1164. Ne rimane oggi il circuito delle mura con diverse torri e due porte. Nella campagna circostante si trovano i ruderi del Castel di Pietra, legato alla storia dantesca di Pia de’ Tolomei, che qui avrebbe trovato la morte. Le recenti campagne di scavo hanno messo in evidenza un importante sito archeologico con testimonianze che vanno dall’epoca etrusca al Trecento. ingresso: Gratuito Tel 0564 441205 Vedi anche il sito relativo agli scavi in corso: archeologiamedievale. la storia è avvolta nella leggenda e ripresa da Dante Alighieri, che costruisce un pietoso ritratto della Pia nel V Canto del Purgatorio della Divina Commedia: “Deh, quanto tu sarai tornato al mondo, e riposo della lunga via”, seguitò il terzo spirito al secondo, “ricordati di me che son la Pia: Siena mi fe’; disfecemi Maremma; Salsi colui che ‘nnanellata pria, disposando m’avea con la sua gemma”. Castel di Pietra viene citato in documento già nel 1067 come appartenente all’Abbazia di Stestinga; è interessante un’altra citazione fatta nel 1203 in un patto fra Ildebrando degli Aldobrandeschi e Siena per il commercio del sale a Grosseto. Attualmente il sito è oggetto di ricerche archeologiche a cura del ‘Dipartimento di Archeleogia e Storia delle Arti’ dell’Università di Siena. Il ricordo della tragica morte della Pia dè Tolomei nel Castello di Pietra, viene celebrato ogni anno il 6 agosto a Gavorrano con una rievocazione in costume denominata “Salto della Contessa”: cortei storici, esibizioni di sbandieratori, un palio equestre tra le due contrade dei Tolomei e dei Pannocchieschi, fanno da prologo alla rappresentazione serale nel centro storico.